martedì 26 marzo 2013

Vita 2.0

Nonostante Futurap, durante Yummy Writing, mi abbia sconsigliato di utilizzare il termine 2.0 per riferirmi al nuovo modo di fare e vivere il web (dinamiche così rapide e imprevedibili mal si addicono a definizioni da manuale!), per comodità voglio usarlo, e voglio raccontarvi come i due assi cartesiani che incorniciano la nostra esistenza siano cambiati con lo sviluppo del 2.0. Fra le considerazioni fatte durante una delle ultime lezioni del corso La Mucca Viola, quelle su Spazio e Tempo 2.0, infatti, mi sono rimaste particolarmente a cuore.

Nell'era in cui Prof. Google da voti al tuo modo di scrivere e Twitter è il primo luogo in cui rifugiarsi dopo una scossa di terremoto, il web getta le basi di un nuovo modo di essere e di vivere in società. Cambia radicalmente il modo di cercare lavoro e di vivere le relazioni, di fare acquisti e progettare viaggi. Cambia la militanza politica e la produzione dell'informazione, cambia il modo di vivere gli eventi e di condividere le passioni.   

Si delinea dunque un nuovo modello sociale di riferimento, guidato dalla logica dell'immediatezza e dell'onnipresenza, in cui tempi e distanze si riducono, fra nonni che giocano con nipoti a centinaia, migliaia di kilometri di distanza, e divani virtuali che ospitano chiacchiere e commenti di mezza nazione davanti alla TV. 

Spazio e tempo si accorciano, fino quasi ad annullarsi in un flusso indistinto capace di amplificare immensamente le possibilità, per esempio permettendo alle donne pendolari divise fra lavoro, formazione e famiglia di trovare un benedetto equilibrio più facilmente rispetto alle loro madri. Ma vediamo il risvolto della medaglia. Il web 2.0, soprattutto con l'avvento e la diffusione del mobile web, conduce ad una onnipresenza, ad un presidio continuo, talvolta patologico, della rete, delle relazioni e del mondo di attività che in rete possono essere fatte, scardinando qualsivoglia distinzione fra momenti spazio-tempo differenti, e sviluppando una nuova dimensione di vita in cui parlare di equilibrio significherà anche elaborare nuove regole e confini.

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