Nulla di più azzeccato per un Natale minacciato nientepopodimenochè dalla fine del mondo, che a quanto pare dovrebbe cadere proprio l'ultimo giorno prima delle ferie natalizie, che sventura! Un Natale minacciato anche e soprattutto da ingiustizie e governi che hanno dato il peggio di sè, da rincari e disoccupazione, da frenesia e consumismo. Quello che si profila non è propriamente un Natale scintillante, tuttavia potrebbe essere una buona occasione per cambiare punto di vista, ad esempio vedere la crisi in termini di diminuzione forzata dell'inquinamento (anche se poi non è tutt'oro quel che luccica); valutare il PIL come criterio non adeguato, o comunque limitato, di misurazione del benessere di un popolo; modificare il paradigma che vede il consumo (e non l'uomo ed il suo ambiente) al centro del mondo, ma cominciamo dalle piccole cose.

Regalando bulbi regalerete pazienza, capacità di cura e di osservazione, forza d'animo, senso del tempo e speranza nel futuro, per citare solo alcuni degli effetti collegati all'arte del giardinaggio, almeno a detta di Serena Dandini, che nel suo "Dai diamanti non nasce niente - storia di vita e di giardini" racconta di come negli Stati Uniti la totale mancanza di prospettiva, il vuoto di senso e di futuro dei veterani di guerra vengano curati con successo attraverso l'attività giardiniera, capace meglio di qualsiasi altra medicina di attivare un senso di speranza in chi la pratica. Regalando bulbi allora forse contribuiremo a curare anche noi reduci degli anni ottanta, trentenni non ancora veterani di una guerra occupazionale, economica, politica, culturale, ma spesso già segnati dagli stessi sintomi dei reduci statunitensi.
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